La norma armonizzata EN 50360

La norma EN 50360 tratta i valori limite di esposizione umana ai campi elettromagnetici che le apparecchiature radio utilizzate a contatto con l’orecchio devono rispettare nel loro normale funzionamento.

L’obiettivo della norma è dimostrare la conformità dei dispositivi alle restrizioni base e ai limiti di esposizione riguardanti l’esposizione umana ai campi elettromagnetici.

La norma EN 50360 viene redatta ed emessa dal CENELEC (Comitato europeo di normazione elettrotecnica), che è il comitato europeo per la normalizzazione elettrotecnica, e viene applicata per dimostrare la conformità ai requisiti essenziali della direttiva Radio 2014/53/EU, art. 3.1 (a).

Campo di applicazione: la norma si applica a dispositivi di comunicazione wireless utilizzati vicino all’orecchio, nel range di frequenza da 300 MHz a 6 GHz.

Tra le apparecchiature soggette alla norma EN 50360 vi sono:

  • telefoni cellulari
  • cuffie wireless
  • walkie-talkie

PRINCIPALI CONTENUTI DELLA NORMA

La norma EN 50360 specifica i limiti di SAR (Specific Absorption Rate), ossia la misura della percentuale di energia elettromagnetica assorbita dal corpo umano quando questo viene esposto all’azione di un campo elettromagnetico a radiofrequenza (RF), che vanno rispettati per i dispositivi trasmittenti utilizzati vicino all’orecchio.

SAR (Specific Absorption Rate)

Il SAR è un parametro molto importante per caratterizzare le emissioni dei dispositivi e la loro potenziale nocività. Sulla base di specifiche norme, tutti i costruttori devono valutare il SAR che le apparecchiature possono indurre nella testa a seguito del loro utilizzo. Affinché venga rispettato un valore massimo di riferimento, i risultati di queste prove, effettuate in laboratorio in condizioni standard su fantocci che simulano una testa umana, sono consultabili nei manuali dei prodotti, che devono riportare il valore massimo di SAR misurato per quel dato modello di apparecchiatura.

Il valore di SAR viene espresso in J/s x 1/kg=W/kg (Watt su chilogrammo), che esprime l’energia assorbita in un tot di tempo da un elemento di massa unitaria; di conseguenza verrà calcolato in watt su kg.

La norma distingue le restrizioni di base del valore di SAR per le apparecchiature intese per essere utilizzate dalla popolazione generale da quelle per le apparecchiature intese per essere utilizzate dai lavoratori, facendo riferimento alla Raccomandazione del Consiglio Europeo 1999/519/EC e alla Direttiva 2013/35/EU rispettivamente.

L’esposizione umana ai campi elettromagnetici

La presunta nocività per la salute umana dell’esposizione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza (RF) è da diversi anni oggetto di interesse sia scientifico sia pubblico, in particolare per quanto riguarda l’utilizzo dei telefoni cellulari.

La tecnologia cellulare genera campi elettromagnetici in due modi:

  • dapprima, attraverso le antenne posizionate nelle città e nelle strade;
  • in secondo luogo, dagli stessi dispositivi che trasmettono alle antenne.

Il modo in cui questi campi elettromagnetici interagiscono con gli organismi biologici dipende dalla loro energia e frequenza. Il corpo umano è trasparente ad alcune frequenze rispetto ad altre: ad esempio, la luce del sole penetra a fondo nella pelle e viene totalmente assorbita, mentre i campi elettromagnetici possono passare attraverso il corpo. Altrettanto importante è l’aspetto legato all’energia, motivo per cui esistono apposite creme per proteggersi da raggi solari particolarmente forti.

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Per queste ragioni, la norma EN 50360 e le altre norme per la verifica dell’ esposizione umana ai campi elettromagnetici riportano i limiti di esposizione raccomandati per le apparecchiature utilizzate vicino all’orecchio e al corpo umano.

Nella società odierna, l’esposizione ai campi elettromagnetici è inevitabile, dovuta anche all’aumento della diffusione dei telefoni cellulari e anche della densità di antenne per telefonia mobile nelle città. Quindi, la questione se i dispositivi utilizzati vicino all’orecchio sono dannosi o no per la salute è di particolare importanza.

Ad oggi non vi è evidenza scientifica che attesti la presenza di effetti dannosi dovuti all’esposizione umana a campi elettromagnetici a RF ai livelli tipici presenti in ambienti comunemente frequentati dalla popolazione.

È necessario ricordare che mancano i dati relativi agli effetti sulla salute dell’esposizione a lungo termine, data la recente età dei dispositivi di tecnologia mobile e l’impegno significativo che queste ricerche richiedono, sia in termini di tempo che di costi.

Dove trovare i valori di SAR

Generalmente, i valori sono indicati sul manuale cartaceo all’interno dello smartphone appena acquistato e/o sul manuale digitale che si può scaricare dal sito ufficiale. È bene diffidare da siti non ufficiali e basarsi solamente dalle sorgenti attendibili come il produttore o gli enti di certificazione.

Le nuove tecnologie presentano sempre rischi e opportunità, per questo è essenziale essere affiancati da figure esperte nel settore come Sicom Testing, laboratorio di prove competente nella valutazione dei livelli di esposizione umana ai campi elettromagnetici e nelle misure di SAR.

Per chiedere ulteriori informazioni su questo argomento, scrivere a info@sicomtesting.com
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